Source Code

25/6/2011. Regista: Duncan Jones. Sceneggiatura: Ben Ripley. Interpreti: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright. 98 min. USA. 2011. Giovani. (V)

Dopo un'azione militare in Afghanistan, il pluridecorato capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) si risveglia nel corpo di uno sconosciuto, che viaggia con una donna giovane e bella (Michelle Monaghan) in un treno di pendolari che esplode poco prima di raggiungere Chicago. Colter scopre che l’esercito sta sperimentando su di lui un programma chiamato Codice Sorgente, che permette di prendere l'identità di un'altra persona, ma solo nei suoi ultimi otto minuti di vita. Lo scopo è reincarnarsi nell'uomo del treno tutte le volte che sarà necessario, fino ad individuare l'attentatore e prevenire futuri attacchi terroristici.



Fin dai titoli di testa, la musica di Clint Mansell e Chris Bacon fa riferimento alle splendide composizioni di Bernard Herrmann per i lavori di Alfred Hitchcock. E il figlio di David Bowie, il britannico Duncan Jones (Moon), rafforza questi riferimenti attraverso una messa in scena angosciante e nervosa, con abbondanza di movenze di cinepresa e inquadrature soggettive. Tuttavia, Source Code, anche se divertente, non arriva al coinvolgimento tipico e sempre attuale dei film del Mago del suspense. La colpa non è degli attori, tutti convincenti nelle varie repliche della stessa situazione. Piuttosto, per ciò che riguarda la storia, è da biasimare la freddezza del film, che non è idoneo a trarre dalla trama la dovuta intensità drammatica e morale; per di più, termina anche in modo confuso e decisamente incoerente. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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