The Lincoln Lawyer

28/5/2011. Regista: Brad Furman. Sceneggiatura: John Romano. Interpreti: Matthew McConaughey, Marisa Tomei, Ryan Phillippe, William H. Macy. 105 min. USA. 2011. Adulti. (VXD)

Tratto da un romanzo del prolifico Michael Connelly, questo curato legal thriller ha forza ed è ben recitato. Recupera Matthew McConaughey, un attore che ha già dato buona prova di sé, ad esempio, in Tredici variazioni sul tema (Thirteen Conversations About One Thing).



McConaughey, valido attore quarantatreenne, di alterne fortune, dimostra ancora di avere carisma, interpretando un scaltro avvocato criminalista, poco ortodosso, che usa la propria auto come ufficio. L’affaire è torbido: il processo contro un giovane benestante, accusato di aver aggredito brutalmente una prostituta, in quello che sembra un espediente per estorcerli quanto più denaro possibile. Ma c'è una decisa volontà di non essere brutale nella rappresentazione del degrado morale di alcuni personaggi. E la trama familiare, che scorre parallela, non è male.

Furman (The Take, 2007) è un bravo regista, sobrio, senza esitazioni, con una messa in scena che sa sfuggire al cliché televisivo, in cui di solito incorre questo genere di storie da tribunale, con sortite esterne a caccia di prove. Mi viene in testa uno dei film di ambiente legale tra i più sorprendenti, Anatomia di un omicidio, del maestro Preminger, una pietra miliare per gli appassionati del genere. Dall'elogio del film, passiamo però ad un paio di stonature: lo stile del personaggio di William H. Macy è troppo caricaturale per esser credibile. E non solo il suo. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, X, D (ACEPRENSA)

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