127 ore

26/3/2011. Regista Danny Boyle. Sceneggiatura: Danny Boyle, Simon Beaufoy. Interpreti: James Franco, Lizzy Caplan, Kate Mara. 94 min. USA, GB. 2010. Giovani. (VD)

Aron Ralston ama gli sport estremi. Senza mai rivelare a nessuno dove vada, si reca sugli abissi dei grandi cañon dello Utah, un paesaggio roccioso incredibile. Lì si diverte un mondo, finché un passo falso lo fa cadere in un burrone. Il braccio è bloccato da una roccia così pesante, che appare impossibile spostare. Aron trascorre le 127 ore che danno il titolo al film, lottando per sopravvivere e sperimentando un particolare esame di coscienza sui propri 25 anni di esistenza




Il britannico Danny Boyle si ripete, avvalendosi dello sceneggiatore Simon Beaufoy, che ha conseguito l'Oscar per The Millionaire. Adattano insieme l'autobiografia dello stesso Aron Ralston, dove si raccontano le di lui peripezie. Ed offre una storia di sopravvivenza, la cui chiave di lettura è il ricordo dell'amore dei suoi cari, con un marcato senso della provvidenza sullo sfondo, tema già presente in The Millionaire e soprattutto in Millions. Anche se il film dura relativamente poco, la sfida principale che deve affrontare Boyle è quello di mantenere vivo l'interesse in una mono- situazione, un schema simile a Buried-Sepolto. Certamente, il film diventa un po' ripetitivo e può stancare, ma il regista dimostra carattere con la cinepresa e le inquadrature, ricorrendo all'uso della camera amatoriale di Aron, dando vita alle scene oniriche e alla visione da verme sul fondo dell'abisso. Anche la colonna sonora di un altro membro del team The Millionaire, A.H. Rahman, gioca il suo ruolo.
La recitazione di James Franco è degna di nota, perché sostiene l'intero peso del film. Gli altri, solo comparse. Molto dura l'ambientazione, affrontata in modo iperrealistico. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V, D (ACEPRENSA)

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