Il profeta

24/4/2010. Regista: Jacques Audiard. Sceneggiatura: Thomas Bidegain, Jacques Audiard, Abdel Raouf Dafri, Nicolas Peaufailit. Interpreti: Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif, Hichem Yacoubi, Reda Kateb. 155 min. Francia, Italia. 2009. Adulti. (VXD)

In Spagna, un film su una rivolta carceraria, Cella 211, ha avuto buone critiche, è stato plurivincitore di premi Goya, e ha riscosso grande successo tra il pubblico. A sua volta, in Francia, Il profeta, girato sulla vita di un carcerato, un ragazzo analfabeta di 19 anni, francese di origine nordafricana, parte favorito per vincere i premi Cesar. Sesto film di Jacques Audiard (Sulle mie labbra, Tutti i battiti del mio cuore), ha comunque già vinto il premio speciale della giuria a Cannes e due premi dalla European Film Academy (per attore protagonista, Tahar Rahim, e colonna sonora).




La domanda ovvia è se si tratta di un grande film. Sì, Audiard (Parigi, 1952), insieme a tre sceneggiatori, ha scritto una storia così solida, che nei 150 minuti di film non ci sono cadute di ritmo. Il livello tecnico è molto buono: basta vedere l'inizio (l’ingresso in prigione del protagonista) per rendersene conto. Inoltre, le recitazioni sono eccellenti, con una coppia di attori di grande impatto.

Dal punto di vista della storia, il film è abile nel porre come asse della trama il rapporto teso tra Malik El Djebena, il giovane nordafricano, e Cesare Luciani, prigioniero sessantenne e uno dei capi della mafia corsa, che opera in Francia ed Italia. Lo spaccato del carcere, e anche della strada, è molto duro. Alcune scene sono nauseanti e sembrano voler mostrare la mancanza di umanità che c’è nell’omicidio e nel sesso a pagamento. Come contrappunto, risalta l'intelligenza del ricorso ai sogni ed al simbolico titolo del film.

Audiard fa sì che lo spettatore provi compassione per ciò che si racconta e per i protagonisti, assassini e criminali senza scrupoli, che in nessun momento sono presentati come vittime del sistema, o come persone dall'aura epica. Sono semplicemente dei degenerati, animali nocivi: dentro e fuori di prigione. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, X, D (ACEPRENSA)

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