Tra le nuvole

13/2/2010. Regista: Jason Reitman. Sceneggiatura: Jason Reitman, Sheldon Turner. Interpreti: George Clooney, Vera Farmiga, Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride. 108 min. USA. 2009. Adulti. (XD)

Premiata da diverse associazioni di critici americani, Tra le nuvole aspira ora a sei Golden Globe ed è in tutti i pronostici per gli Oscar. Si consolida così il giovane regista canadese Jason Reitman (figlio di Ivan Reitman, anche lui regista), trionfatore nel 2005 con Thank You for Smoking, e due anni fa con Juno.

Questa volta il protagonista è Ryan, un personaggio che viaggia costantemente attraverso gli States come specialista per aiutare le aziende a comunicare e ammorbidire i licenziamenti dei lavoratori. L'attuale crisi economica porta Ryan ad accelerare ulteriormente il suo ritmo frenetico, in modo che ne risente l'intermittente relazione sessuale con una dirigente, come lui. Raggiungere il traguardo di 10 milioni di miglia, da passeggero, diventa quindi l’unico scopo vitale di Ryan. Le cose cambiano quando il suo lavoro è minacciato da una giovane e ambiziosa consulente della propria azienda, che propone di comunicare i licenziamenti direttamente via Internet.

L'adattamento del romanzo di Walter Kirn attira l’attenzione per la sua non facile tematica, che interpella una vasta gamma di spettatori, soprattutto per il duro ritratto della disumanizzazione, solitudine e mancanza di illusioni creata dall'individualismo materialista. Inoltre, questa lucida analisi, in linea con altri grandi film contemporanei, come In Good Company, Crash o Babel, si avvale di alcuni ottimi attori, che entrano a fondo nei rispettivi personaggi. Sorprende in particolare l'intensità drammatica della giovane e poco nota Anna Kendrick, che sfida ad ogni livello il buon lavoro di George Clooney e di Vera Farmiga.

Tuttavia, la messa in scena di Reitman è un po’ al di sotto della solita spumeggiante sceneggiatura, piena di intelligenti battute. E quindi, risulta meno fresca che nei film precedenti, forse a causa di un eccessivo desiderio di riflettere visivamente il grigiore interno dei personaggi. Va inoltre criticato un trattamento più esplicito del sesso. In ogni caso, è una tragicommedia di valore, ben superiore alla media, che ci costringe a pensare al mondo che stiamo creando insieme.

Pubblico: Adulti. Contenuti: X, D (ACEPRENSA)

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