Bella

13/2/2010. Regista: Alejandro Gómez Monteverde. Sceneggiatura: Alejandro Gómez Monteverde, Patrick Million, Leo Severino. Interpreti: Eduardo Verástegui, Tammy Blanchard, Manny Pérez. 91 min. USA, Messico. 2006. Giovani.

Un ristorante messicano a New York, dove ci sono uno chef ispanico segnato da un passato doloroso e una cameriera statunitense angosciata dalla scoperta di aspettare un bambino. Insieme, riusciranno a mettere a posto i pezzi del puzzle delle loro vite travagliate.


Questo debutto di Alejandro Gómez Monteverde, regista messicano di 30 anni, che vive negli Stati Uniti, come anche del produttore e attore protagonista Eduardo Verástegui, versa su questioni interessanti, e lo fa con un approccio e uno sviluppo rari nel cinema commerciale statunitense, sempre più standardizzato, dove gli sceneggiatori sembrano scandire il tempo al ritmo di un vecchio disco in vinile. Piacerà più o meno, ma questo piccolo e toccante film, parlando liberamente e senza complessi, dice a voce alta e chiara cose sulla benefica influenza della famiglia, la difesa della vita nascente e la bellezza della fede cristiana.

La storia si propone con naturalezza e scioltezza, riuscendo a commuovere, anche se a volte risente di qualche traccia da “telenovela” (l'assurda scomparsa della protagonista, ad esempio) e di una performance di calibro più televisivo. L'eccellente lavoro svolto dall'attrice Tammy Blanchard è un compendio dell’intelligenza con cui gli autori del film sono riusciti a mettere tensione ad una bella storia, che ha punti in comune con Mi familia (1995, Gregory Nava) e la recente Once (2006, John Carney).

Con un budget di 3 milioni di dollari, il film ha fatto 8 milioni negli Stati Uniti, stabilendo una nuova pietra miliare nelle strategie che un produttore può usare per rendere redditizio un piccolo film (per di più al debutto), che esce fuori dallo schema "ufficiale". Bella è, in quest'ultimo senso, un buon modello per produttori ed investitori. Alla fine, hanno ragione coloro che dicono: "lamentati meno, scrivi una buona storia, cerca chi sia pronto ad investirci sopra, gira il film in lingua inglese, e fanne tutta la pubblicità possibile." Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

Nessun commento: