Il riccio

16/1/2010. Regista: Mona Achache. Sceneggiatura: Mona Achache. Interpreti: Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa, Anne Brochet, Adriane Ascaride. 100 min. Francia. 2009. Giovani-adulti

Intelligente lettura del famoso romanzo L'eleganza del riccio, della professoressa di filosofia Muriel Barbery, da parte della giovane regista Mona Achache. Il testo originale si impone per qualità letteraria e interesse delle cose che racconta. Infatti, i personaggi sono molto ben costruiti, la struttura della storia è intelligente e agile, e traspare forza in un testo che abbina lirismo, un po’ di cattiveria, intelligenza e senso dello humour assai riuscito; tutto, naturalmente, pensando a un lettore adulto e critico. Trovo stupefacente il lavoro che la Achache, regista e sceneggiatrice, riesce a confezionare per questo suo primo film.


La storia è ambientata in un lussuoso edificio di un sobborgo della Parigi benestante. La portinaia della proprietà, Renée, finge di essere semi-analfabeta e tele-dipendente, mentre in realtà divora un libro dopo l’altro: letture che la fanno rivivere, ma che non le evitano un'immensa solitudine. Paloma, figlia di un ex-ministro, è una bambina prodigio di dodici anni, che sfida se stessa a trovare un pensiero profondo, forte abbastanza, per togliersi dalla testa l'idea del suicidio con cui vorrebbe lasciare così, in modo teatrale, il mondo posticcio e banale in cui crede di vivere.

Non è facile trasporre su grande schermo un romanzo che, in fondo, non è altro che la proiezione del mondo interiore di due personaggi frustrati, l'opposto di quello che sembrano, ma che non smettono mai di far funzionare il cervello, commentando il mondo intorno a loro e cercando di trovare un senso alle proprie vite, per uscire così da un lacerante scetticismo.

Achache ha addolcito il romanzo, eliminando alcuni aspetti stridenti del pensiero della portinaia, per offrirci una storia divertente, distinta e molto simpatica, in cui ciò che i personaggi fanno ha più peso di ciò che pensano. Il cast, selezionato con perizia, è diretto con arguzia. È un piacere vedere l’indovinato ritmo della storia calarsi in un insieme ben assemblato, che sapientemente sa ricorrere alla musica di Gabriel Yared, a fare da trait d'union. In sintesi: un film eccellente. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti (ACEPRENSA)

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