Il mio amico Eric

12/12/2009. Regista: Ken Loach. Sceneggiatura: Paul Laverty. Interpreti: Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns, Stefan Gumbs. 116 min. GB, Francia, Italia, Spagna. 2009. Giovani-adulti. (SD)

Simpatico film di Loach con il suo abituale sceneggiatore Paul Laverty. La vicenda si occupa di Eric, un postino un po’ depresso: la sua seconda moglie lo ha lasciato, e i suoi due figliastri sono degli irresponsabili che lo mettono nei guai. Inoltre, la figlia che aveva dal suo primo matrimonio gli chiede di occuparsi del suo neonato, cosa che favorisce il ricongiungimento con la moglie iniziale, Lily, che Eric aveva abbandonato in un attacco di panico. Ora ha soltanto il sostegno dei suoi colleghi postini, dei veri amici ... e del calciatore Eric Cantona, che, come un amico immaginario, gli fornisce dei consigli per raddrizzare la sua vita.



È una novità che Loach inserisca un elemento magico nel suo cinema. Perché Eric Cantona, interpretato da lui stesso, diventa una sorte di angelo custode, con funzione simile a quello del classico La vita è meravigliosa. Il calcio diventa una metafora di come Eric deve affrontare i suoi problemi; in questa chiave è importante l’affermazione del giocatore, quando afferma che il momento di cui va più orgoglioso nella sua carriera sportiva è quando ha realizzato un assist.

Il regista e lo sceneggiatore non rinunciano al realismo e naturalismo tipici dei loro film, soprattutto nelle conversazioni tra i postini. Forse le due storie principali –la seconda opportunità matrimoniale e i problemi dei figliastri con alcuni prepotenti- non si armonizzano fino in fondo, ma la presenza di Cantona è un ponte che maschera il problema.

Il finale, anche se a livello di commedia leggera, ha la sua bellezza, fa sorridere amabilmente e risulta ottimista. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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