Drag me to hell

26/9/2009. Regista: Sam Raimi. Sceneggiatura: Sam Raimi, Ivan Raimi. Interpreti: Alison Lohman, Justin Long, Adriana Barraza, Lorna Raver, Dileep Rao. 99 min. USA. 2009. Giovani (V).

Nessun è obbligato ad amare i film horror, nel cui genere rientrano comunque maestri, artigiani e principianti. Sam Raimi può esservi catalogato come maestro. Drag Me to Hell è un ritorno alle origini di questo regista cinquantenne, che da troppo tempo latitava dal genere che gli aveva garantito la celebrità (Evil dead).



Drag Me to Hell è un film meravigliosamente accademico e denota tutto il savoir faire di Raimi: come sceneggiatore, come regista e come esperto. Il prologo, raccapricciante e breve, introduce al tema. Poi, con sorprendente facilità, ecco in rassegna tutti i personaggi del dramma: da una parte Cristina, affascinante impiegata di banca; a seguire, Clay, il fidanzato perfetto di lei, ricco e scettico, ma disposto a tutto, per l'amata; infine, in ufficio, l'amabile capo e l’arrampicatore sociale, rivale e nemico di Cristina.

Raimi s’ispira al maestro Tourneur, non soltanto nell’arte dell'allusione -più che il far vedere-, o nell’elaborazione di atmosfere inquietanti, ma soprattutto per la trama, che sembra uscire direttamente dal sensazionale romanzo La notte del demonio, dove un uomo maledetto ha tre giorni di tempo per sfatare l’oggetto che lo trasforma nel bersaglio dell’ira e della persecuzione di un demonio; inoltre, come nel prototipo, vi ha luogo un’interessante discussione sulla fede nelle cose spirituali, con tanto di morale della storia. A differenza di Tourneur, Raimi vi appare come simpatico mascalzone ed i suoi film horror spaventano, ma anche fanno ridere. Raimi sembra divertirsi un mondo, nel gusto per la presa in giro macabra, miscelando sottili e inquietanti accenni al sopranaturale, a forza di colpi d’ascia, bagni di sangue o bave che scendono giù dai posti più inverosimili. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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