La promessa dell'assassino

19/1/2008. Regista: David Cronenberg. Sceneggiatura: Steven Knight. Interpreti: Viggo Mortensen, Naowi Watts, Armin Mueller-Stahl, Vincent Cassel, Sinéad Cusack, Jerzy Skolimowski. 100 min. GB, Canada, USA. 2007. Adulti. (VXD)

Una costante del cinema del canadese David Cronenberg è la violenza morbosa, che cerca coscientemente di ferire lo spettatore, Questo film, di mafiosi russi a Londra, rientra in pieno nel cliché, con due sgozzamenti ed una terribile lotta di Viggo Mortensen, nudo, nei bagni pubblici.

Il film racconta di un’adolescente incinta, Tatiana, che arriva sanguinante all’ospedale dove Anna, di origine russa, lavora da ostetrica. Si riesce a salvare la neonata, non la madre, il cui diario lascia trapelare la triste esistenza di una prostituta. Una sordida violenza sessuale, portata a termine dal capo di una delle mafie russe, e il lavoro di autista di Nikolai, tipo ambiguo che sembra voler far carriera nella mafia, sono alcuni dei fili che configurano la trama firmata da Steven Knight: uno squarcio sulle illusioni infrante, sulla tratta delle giovani bianche e sulla violenza selvaggia del crimine organizzato. Soltanto l’innocenza della bambina appena nata può portare un po’ di luce ad un quadro così scuro, tetro, sordido; ma per scorgervi un presagio di redenzione, ne rimane di strada da fare… E Cronenberg non la fa.

Alla recita di un grande cast di celebrità, si aggiunge una buona realizzazione visiva. Senza che si possa certo parlare di un film geniale. Interessanti risultano alcuni elementi, come quella specie di cupola mafiosa su cui domina la triade formata dal capo“famiglia” (Mueller-Stahl), suo figlio (Cassel) e l’autista (Mortensen), che può ricordare la saga de Il Padrino -il figlio che delude, ed il figlio (non lo è in realtà) che risponde alle aspettative, ma che non è proprio quello che sembra, anzi in parte estraneo al mondo mafioso-, o a precedenti pellicole come Era mio padre. Di fatto, A history of violence attinge perfino ad alcuni comics. Il diario è un buon pretesto per gettare luce su vari conflitti, e l’australiana Naomi Watts, con l’ambientazione della sua casa famigliare, aggiunge la delicatezza di una madre preoccupata del futuro bebè, con recitazione alquanto sfumata. José María ARESTÉ. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, X, D (ACEPRENSA)

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