Ratatouille

27/10/2007. Regista: Brad Bird. Sceneggiatura: Brad Bird. Musica: Michael Giacchino. Animazione. 110 min. USA. 2007. Giovani.

Il terzo lungometraggio di Brad Bird ne conferma il talento di regista. Dopo il notevole film Il gigante di ferro e l’eccellente Gli Incredibili, Bird ha preferito qui puntare, e parecchio, su una trama assai rischiosa, consapevole che solo Pixar poteva accettare la sfida (anche economica: 100 milioni di dollari di budget). La società di animazione di John Lasseter, produttore esecutivo del film, ha stabilito standard di qualità incredibili. E in Ratatouille è evidente che, senza lo straordinario lavoro degli animatori tecnici di Pixar, il film non avrebbe funtzionato. Girare un film su di un topo di campagna che sogna con diventare una star della haute cuisine francese, in un ristorante parigino, è tutt’altro che scontato. La ripugnanza naturale che gli esseri umani avvertono per i topi resterà immutata, malgrado molti film di animazione abbiano cercato di presentarci topolini simpatici e carini. Ma mettere insieme topi e alimentazione, inserendo un topo in cucina, è giocare d’azzardo. Ancora più se si rinuncia al comodo espediente di permettere un dialogo tra roditori e persone.

La cosa più sorprendente del grande copione di Ratatouille è il modo di stabilire i rapporti tra roditori e persone, con conflitti davvero ingegnosi ed un’eccellente crescendo drammatico, che culmina in uno dei migliori climax nella storia del cinema d’animazione. Il film gioca più volte sul modo di conciliare le aspirazioni dei roditori con quelle degli uomini utilizzando, come scenario di convivenza delle due speci, la cucina di un ristorante parigino. Brid ha scritto un copione con trovate assai geniali, anche se il film poteva tranquillamente durare 15 minuti di meno (evitando alcuni lunghi dialoghi didattici, un po’ pedanti).

Nel disegno dei personaggi, Pixar è sempre Pixar: lo spettatore rimane a bocca aperta dall’ammirazione, specialmente per il dominio della gestualità dei personaggi, che nel caso di Rèmy, il topo blu protagonista del film, è prodigioso. La qualità della fotografia e del montaggio danno lustro a un disegno di produzione accuratissimo, con una magnifica riproduzione di Parigi e delle sue atmosfere, molto riuscita. Le sequenze di azione, grazie al dominio dell’animazione dei movimenti violenti, hanno grande dinamismo, sottolineato dalla riuscita partitura musicale di Giacchino. Cercate di arrivare puntuali alla proiezione: il cortometraggio incluso Anche gli alieni sbagliano (un’autoscuola per marziani), diretto dal fine editore di suoni Gary Rydstrom, è divertentissimo. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: (ACEPRENSA)

Nessun commento: