Il debito

30/9/2011. Regista: John Madden. Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Jane Goldman, Peter Straughan. Interpreti: Helen Mirren, Sam Worthington, Jessica Chastain, Jesper Christensen, Marton Csokas. 114 min. USA. 2010. Giovani-adulti. (XD).

Negli anni Sessanta, tre agenti del Mossad si recano a Berlino per fermare il Chirurgo di Birkenau, ex-nazista accusato di sottoporre gli ebrei a esperimenti brutali e torture. Trent'anni dopo, i tre agenti sono ancora alle prese con quella missione. John Madden, candidato a vari Oscar per Shakespeare in Love, dirige questo thriller di spionaggio, che in realtà è un remake del film israeliano Ho-hav. Per adattarlo, Madden ha contato su tre sceneggiatori: Matthew Vaughn e Jane Goldman (che hanno firmato insieme i copioni di Stardust, Kick-Ass e X-Men: prima generazione), nonché Peter Straughan (L’uomo che fissa le capre e La talpa, altro film di spie, programmato in Italia per gennaio 2012). Questa versione si impone come film molto affidabile, che ricorda i grandi thriller degli anni Settanta.



Il primo merito del film è il tono. La pellicola si allontana dai sentieri battuti dai film d'azione, per entrare in una dimensione che attraversa il dramma psicologico, l'amore, la politica e il noir. A prima vista, può sembrare che ci siano troppe storie, ma il film passa da una storia ad un'altra con abilità. Madden gestisce bene anche i vari flashback, dal momento che l'azione si svolge in due epoche, a distanza di trent'anni l'una dall'altra. L'altro grande pregio è il cast. I temi abbordati dal film -la verità, la coscienza, il peso dell'inganno...- e il modo come risultano impostati sono quasi shakespeariani. Senza attori convincenti, il film non avrebbe retto. Per lo meno, rischiava di apparire poco credibile.

Per evitare tale rischio, Madden ha pensato bene di rivolgersi a due provetti attori del calibro di Mirren e Wilkinson, nel ruolo di due degli agenti, nel pieno della maturità. Nella versione in cui appaiono giovani (30 anni prima) sono ben caratterizzati da Jessica Chastain e Marton Csokas. Il terzo agente, Sam Whorthington è, senza dubbio, l’"anello debole" nel cast degli interpreti, ma siccome recita un ruolo di un uomo ferito e sofferente, finisce per non stridere più di tanto. Il film sembra basarsi sull'eccessiva pretesa di lasciar tutto chiaro allo spettatore, ripetendo scene e con qualche calo di ritmo, ma ha la stoffa del cinema classico: ben scritto, girato e interpretato. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: X, D (ACEPRENSA)

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