Caccia alla spia

20/11/2010. Regista: Doug Liman. Sceneggiatura: John-Henry Butterworth, Jez Butterworth. Interpreti: Sean Penn, Naomi Watts, Sam Shepard, Bruce McGill, David Andrews. 106 min. USA. 2010. Giovani. (V)

Valerie Plame è un'analista economica, ma in realtà lavora da agente segreto della CIA. Valerie è donna molto apprezzata, intelligente, sicura di sé. È sposata con un diplomatico brillante d’idee liberali, e ha due figli. La vita di Plame sarà sconvolta, quando la sua reale identità verrà resa nota dalla stampa, per motivi interessati da parte di chi si cela nell'incognito.



La pellicola si basa su due libri autobiografici, scritti da entrambi i protagonisti di questa interessantissima storia: Fair Game, di Valerie Plame, e The Politics of Truth, di Joseph Wilson, il marito. In questi libri si ripercorrono gli eventi che li proposero come bersagli di un rozzo complotto, orchestrato da quanti volevano dimostrare che l'Iraq aveva armi di distruzione di massa, ad ogni costo. Il meglio del film è proprio il contenuto dei due libri. Liman (The Bourne Identity) è in possesso di una storia vera, molto efficace, interessante e ben documentata. Inoltre conta su di un paio di eccellenti attori. Con questa materia prima è quasi impossibile fallire un film. La sceneggiatura è ben scritta, il ritmo è buono e l’informazione appare ben dosata.

Da parte sua, Watts e Penn dimostrano di indossare bene i rispettivi ruoli, non troppo complicati. Il problema è che, al di là di questo, poco si può dire di un film in regola, ben eseguito, ma privo di personalità. Anche se questa mancanza di personalità è forse lo scotto che abitualmente deve pagare il cinema politico, dove ciò che conta è la storia. Ed il resto, artificio. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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