Mangia, prega, ama

9/10/2010. Regista: Ryan Murphy. Sceneggiatura: Ryan Murphy e Jennifer Salt, basata nelle memorie de Elizabeth Gilbert. Interpreti: Julia Roberts, James Franco, Billy Crudup, Javier Bardem, Richard Jenkins. 140 min. USA. 2010. Adulti. (S)

Eat, Pray, Love è il titolo di un libro di memorie di Elizabeth Gilbert, ben accolto negli Stati Uniti, dove si racconta come questa donna abbia lasciato tutto -casa, ricchezza, marito-, pur di ritrovare se stessa. Il libro, dicono, è agile e intelligente. Il film si ferma all'aneddotico.



Un bel giorno, Liz Gilbert (Julia Roberts), scoprendosi annoiata della propria esistenza, chiede il divorzio allo sconcertato marito. Reinventandosi un nuovo celibato, ha una relazione con un giovane attore (Jess Franco), ma lo lascia poco dopo. Decide finalmente di cambiare scenario, per trovare pace. Organizza così un anno sabbatico, in tre tappe: Italia, India e Bali. In Italia impara l’italiano, la cultura del dolce far niente e del piacere della buona tavola. In India, impara la disciplina e la meditazione. E a Bali, trova la pace interiore e torna ad amare.

Se le cose sono andate davvero così, bisognerà dare a Liz Gilbert il premio alla donna più fortunata del mondo, che può permettersi di viaggiare a piacimento, spendendo senza limiti, e trovando -al suo passaggio- un corteo di gente per bene, sempre pronta a farsi in quattro per lei. Ma non ha avuto fortuna con il film.

Ovviamente, Julia Roberts era la persona ideale per valorizzarlo, ma la regia è deplorevole: il film è un cumulo di storie senza ordine, concerto, né misura. Sembra che non ci sia altro scopo che quello di fotografare l'attrice, nei più diversi tipi di abbigliamento, acconciature e sfondi. E ce ne sono molti, in un viaggio intorno al mondo. Julia Roberts è una grande attrice ed è molto fotogenica, ma centoquaranta minuti sullo schermo imperniati solo su di lei, finiscono per stancare anche un bue. C'è solo un momento memorabile: quando Richard Jenkins le tiene testa, in India. Javier Bardem appare invece un mero fantoccio che si fa vivo -verso la fine del film- per ballare con lei e baciarla (stendiamo un pietoso velo sul dialogo). In breve, uno sfacciato romanzo rosa, con vago tocco New Age. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: S (ACEPRENSA)

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