Ultimatum alla terra

27/12/2008. Regista: Scott Derrickson. Sceneggiatura: David Scarpa. Interpreti: Jennifer Connelly, Keanu Reeves, Jon Hamm, Kathy Bates, John Cleese, Jaden Smith. 103 min. USA. 2008. Giovani


Nel 1951, Robert Wise realizzò Ultimatum alla Terra, che -a mio giudizio- è uno dei tre migliori film di fantascienza mai prodotti (gli altri due sono: 2001, Odissea nello Spazio e Star Wars). Il film racconta l’arrivo di un extraterrestre, di nome Klaatu, personaggio decisamente messianico, accompagnato da un gigantesco robot. Klaatu è latore di un messaggio all’umanità: se non impariamo a vivere in pace, saremo distrutti.



Derrickson, autore di The exorcims of Emily Rose, ha affidato i ruoli principali a due ben noti attori, Keanu Reeves (Matrix) e Jennifer Connelly (A beautiful mind). Il film non resiste al paragone con l’originale: è soltanto un film discreto, con buoni effetti visivi; a volte divertente e spettacolare, a volte noioso e prevedibile. Il messaggio principale dell’inespressivo Klaatu pare aver subìto un lifting: sembra troppo new age, cioè deliberatamente etereo, brumoso e politically correct. L’uomo è una minaccia per la vivibilità del pianeta Terra, con il suo rozzo militarismo e i suoi desideri distruttivi. La capacità di amare dell’essere umano e una vaga spiritualità -così vaga, da non potersi quasi definire tale- costituiscono la tenue traccia di speranza. Questo deliberato adattamento ad una sensibilità molto diffusa, tipica dei tempi nuovi, costituisce la principale debolezza del film. Ne scaturisce una trama banale e riduttiva, a maggior ragione, se confrontata con i grandi temi toccati dal film di Wise. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. -- (ACEPRENSA)

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