Zodiac

26/5/2007. Regista: David Fincher. Sceneggiatura: James Vanderbilt. Interpreti: Jake Gyllenhaal, Robert Downey Jr., Mark Ruffalo. 158 min. USA. 2007. Adulti. (VS)

Il sesto film del regista nordamericano David Fincher (Denver, 1962), è tanto lungo, quanto privo di sostanza. Non è che Alien 3, Seven, The Game, Figth Club, Panic Room, avessero molto contenuto, ma almeno qualcosa c’era. Zodiac è uno di quei film, davanti al quale il critico di cinema non può che restare indifferente. Come alla scialuppa di salvataggio, perfettamente equipaggiata ma priva di una risorsa decisiva, al film manca un piccolo dettaglio: il motore. Si potrebbe pensare che se manca il motore, si possono usare i remi, ma neanche cosi funziona: il film è un monumento al nulla. Pare che Fincher, dopo aver molto imparato dalle varie critiche ricevute in carriera, per la sua propensione ad esagerare la ricerca di effetti, abbia voluto -in questa occasione- mostrarsi più sobrio e distaccato.

L’argomento ruota su un serial killer reale, tuttora in libertà, o forse già morto: non appare chiaro. Si tratta di un soggetto tarato che attacca le coppiette in posti isolati. Un giornalista e un disegnatore, colleghi tra loro di redazione, manterranno un contatto con l’omicida, denominato Zodiac, desideroso di far parlare sempre di sé i vari media. Il terzo protagonista -se così vogliamo definirlo- è un detective di polizia, che si occupa del caso da molti anni. Il film, di eccessiva lunghezza, è ben fatto, ben ambientato, ben interpretato. Risulta inserito nell’elenco della selezione ufficiale che concorre al festival di Cannes. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

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