Number 23

26/5/2007. Regista: Joel Schumacher. Sceneggiatura: Fernley Phillips. Interpreti: Jim Carrey, Virginia Madsen, Danny Huston, Logan Lerman. 95 min. USA. 2007. Adulti (VSD).

La signora Agatha ha avuto la cattiva idea di regalare un giallo al marito, Walter Sparrow. Il libro in questione è il thriller in cui un detective, stile Philippe Marlowe, alter ego del protagonista, cerca di risolvere una serie di omicidi, trovando ovunque una correlazione col numero 23. Walter inizia a sentirsi coinvolto dall’ossessione per questo numero. Intuisce inoltre, nel romanzo, significati segreti che hanno a che vedere col suo passato. A ciò si aggiunge l’incubo, ricorrente nei suoi sogni, di pugnalare la moglie.

Film ambizioso, né poteva essere altrimenti, appare un thriller originale e fantasioso, partorito dalla mente di Joel Schumacher (Il momento di uccidere, Barman&Robin, Il fantasma dell’Opera), anche se non ben riuscito. Come tanti copioni recenti, la storia qui narrata parte da una buona idea, per scadere nel pacchiano. La buona idea è mostrare due universi paralleli, della realtà e della finzione, chiaramente separati all’inizio, grazie a un buon lavoro di fotografia e di colore. Interpretati dagli stessi attori, questi universi cominciano a identificarsi progressivamente, man mano che l’azione va avanti, fino a risultar sempre più difficile tracciare la linea di demarcazione tra realtà e finzione.

La partenza doveva essere scatenata, ma tutt’al più risulta superficiale e affrettata, perché al posto del suspense emerge la curiosità delle coincidenze numeriche: William Shakespeare è nato e morto un giorno 23, Giulio Cesare è stato pugnalato 23 volte… e avanti cosi: il numero si ripete alla noia. Nel finale, i colpi di scena -che avrebbero dovuto risultare inattesi nel copione- non sorprendono, perché non sono affatto nuovi: anzi, triti e ritriti.

In definitiva, Number 23 è un opera di intrattenimento, con aspetti interessanti, dove fanno la loro parte la colonna sonora, l’interpretazione di Carrey e la fotografia. Ma ci si attendeva di più. Bisogna inoltre preavvertire che la parodia del clima da romanzo noir a buon mercato evoca una crudezza di fondo: sangue, violenza e, alle volte, uno sgradevole tono sensuale. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, S, D (ACEPRENSA)

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