L'Amore non va in vacanza

3/3/2007. Regista: Nancy Meyers. Sceneggiatura: Nancy Meyers. Interpreti: Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law, Jack Black, Eli Wallach. 135 min. USA. 2006. Giovani-adulti (SD)

Iris, è una giornalista londinese che ha avuto una delusione d’amore. Amanda, una californiana proprietaria di un’agenzia di pubblicità che lavora troppo ed ha appena rotto col fidanzato. Davanti alla prospettiva di vivere il Natale da sole, per recuperare un po’ di buon senso -dopo i respettivi insuccessi sentimentali-, decidono di prendersi una vacanza il più lontano possibile dalla residenza abituale. E ciò, mediante uno scambio di abitazioni tra la dimora di Amanda (a Los Angeles) e la casetta di Iris (vicino a Londra).

Il quarto film di Nancy Meyers - Genitori in trappola, What women want, Tutto può succedere-, è una lezione di amore secondo lo stile della commedia romantica classica. Lezione, perché segue fedelmente le regole del genere, rifacendosi spesso alle commedie degli anni trenta e quaranta. Infine perché, in una storia secondaria, include Arthur (Eli Wallach), affascinante novantenne che fu sceneggiatore nell’epoca dorata di Hollywood, che cosente di argomentare con proprietà, sul tema.

L’amore non va in vacanza segue lo schema universale di un ragazzo che conosce una ragazza -in questo caso è il contrario-, con personaggi maschili che -all’inizio- sembrano inadeguati, ma che sollecitano la curiosità dello spettatore, indotto a conoscerli meglio. Meyers è abile quando si tratta di conferire un tono generale di irresistibile romanticismo. Sostiene di aver scritto il copione a misura dei quattro protagonisti. I punti più deboli sono una messa in scena efficace, ma priva di fascino, la mancanza d’immaginazione nelle risposte, alcune storie secondarie che non funzionano -come gli spots pubblicitari ideati da Amanda- e i minuti in cui l’attore Jack Black recita se stesso, perdendo colpi. Come nei precedenti film, Meyers imita il classico. In fondo, loda il matrimonio e la famiglia, ma aggiunge alcuni tocchi di modernità: sensualità, impostazioni edonistiche, dialoghi grossolani, senza un minimo riferimento religioso, almeno in un film natalizio… Comunque, meglio di altre commedie recenti che pretendono di passare per romantiche. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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