Un alibi perfetto

14/11/2009. Regista: Peter Hyams. Sceneggiatura: Peter Hyams, Douglas Morrow. Interpreti: Michael Douglas, Amber Tamblyn, Jesse Metclafe, Calvin Payton, John MacCarthy. 110 min. USA. 2009. Adulti. (X)

Nel 1956, quel maestro di Fritz Lang diresse due thriller interpretati da un'eccellente Dana Andrews, dove il regista di M diede un'ulteriore dimostrazione del suo talento, questa volta con budget molto modesto, per la sigla RKO, con l’incipiente televisione facendo una concorrenza tremenda al cinema.

Sono state le ultime opere del fecondo periodo trascorso da Lang negli States (1939-1956), caratterizzato da una comprensione intelligente di due generi così tipici della Hollywood anni '40: il noir e il dramma passionale. La prima di queste opere ha per titolo Quando la città dorme. Della seconda, L’alibi era perfetto, esce adesso una nuova versione, a cura di un regista veterano, ma per ora, mai andato oltre la sufficienza: Peter Hyams (Relic –L’evoluzione del terrore).

La storia (un giornalista che tende una tranello ad un pubblico ministero, per mostrare a tutti che si tratta di un prevaricatore) è bella, ma la sceneggiatura troppo schematica dello stesso Hyams, non diffonde a dovere la tensione. La regia appare assai trascurata, tutto al contrario del film originale. In questo senso, non mancano scene girate in ambienti dalle tinte così fosche, che appare arduo motivare.

Il cast lavora molto bene (specialmente la giovane Amber Tamblyn), ma il regista non sa che pesci pigliare. Spreca così l'interpretazione di un grande Michael Douglas, che affronta con professionalità uno de quei ruoli da malvagi mefistofelici, che sono il suo forte. Poco altro resta da dire su questo remake, che presentiamo solo perché ci offre l'estro di ricordare con forza il film di Lang, interpretato -oltre che da Dana Andrews- dalla grande Joan Fontaine. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: X (ACEPRENSA)

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