Una notte al museo

3/2/2007. Regista: Shawn Levy. Sceneggiatura: Ben Garant, Thomas Lennon. Interpreti: Ben Stiller, Carla Gugino, Dick Van Dyke, Mickey Rooney, Bill Cobbs, Jake Cherry, Robin Williams. 105 min. USA. 2006. Giovani.

Film molto divertente, un mix di commedia e avventure, dotato di effetti speciali in ogni sequenza; chiaramente, sulla linea di Jumanji e Zathura. Il protagonista assoluto del film è Larry Daly (il sempre efficace Ben Stiller), un tipo che non ne combina una buona. Divorziato, con figlio adolescente, è incapace di trovare un lavoro stabile. Alla fine, l’agenzia di collocamento lo invia al Museo di Storia Naturale di New York, dove svolgerà la mansione di guardiano notturno, in sostituzione di tre simpatici predecessori (Dick Van Dyke, Mickey Rooney e Bill Cobs), in procinto di andare in pensione. Il lavoro sembra semplice, tra scheletri di tirannosauri, reperti dal vecchio West alle legioni romane, statue di cera del presidente Theodore Roosevelt o mummie dell’antico Egitto. Ma quello che non gli hanno spiegato i colleghi che sta per sostituire, è che a mezzanotte, tutte queste figure prendono vita, per colpa di un antichissimo incantesimo egiziano.

Ci troviamo davanti ad un film per famiglie, senza troppe pretese, che avrebbe meritato un copione un po’ più elaborato, più coerente. Adattamento di un libro di Milan Trenc, realizzato da Ben Garant e Thomas Lennon, le trame secondarie, come il padre che deve guadagnarsi la fiducia del figlio e mettere giudizio, il breve interludio di Larry con una guida, le vere intenzioni dei tre guardiani, l’amore nascosto di Roosevelt (Robin Williams) per una esploratrice indiana; l’affetto-odio di un cowboy e di un centurione romano- sono di entità assai modesta. Infine, tutto si riduce a una buona manciata di gags inserite in un ritmo frenetico e sequenze molto spettacolari, basate su un overdose di effetti speciali. Non si pretende un trattato di storia, né un copione fatto a squadra, ma almeno un po’ di sforzo per non dare già per scontato il successo di pubblico. Comunque, il film è molto divertente: non mancano le grandi risate. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

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