Ad una festa - dove altro?-, Romeo incontra Giulietta, si
innamorano e vanno a vivere insieme. Con entusiasmo montano l’appartamento, poi
ricevono il bambino con gioia. Ma presto ci sono problemi: il piccolo li
tirannizza, complica loro la vita, prima piange, poi vomita, poi gli scoprono
un tumore maligno al cervello. Improvvisamente questa sofferenza cambia tutto:
è la guerra contro la malattia, la morte e la depressione. Romeo e Giulietta si
scoprono di più e meglio, si vogliono bene più e meglio attraverso la
sofferenza e la lotta per suo figlio, e lasciano assolutamente tutto per lui.
L'allestimento, semplice ma pieno di forza e fatto di
piccole cose cariche di tensione drammatica, conta con la voce in off di un narratore che ti aiuta a
capire cosa sta succedendo e dà alla storia il tono di una favola.
L'interpretazione della coppia principale è molto indovinata per la sua
semplicità. Bisogna segnalare che i protagonisti sono una coppia di fatto e
hanno un bambino, cioè interpretano loro stessi, e hanno scritto la sceneggiatura.
E messi al lavoro, toccano una manciata di questioni importanti: il senso della
vita e della sofferenza, approfondire nell’amore, le cose che contano, quelle che
durano ...
A differenza di altri film su bambini affetti da cancro
che abbiamo visto negli ultimi anni, ci si concentra sui genitori, non sui
piccoli, e quindi è molto più duro rispetto agli altri. Vediamo soffrire i
genitori e lo spettatore è un membro in più della famiglia, condividendo con
loro il problema. Un film intelligente, suggerente, interessante, duro. Molto
francese. Fernando Gil-Delgado.
ACEPRENSA.
Pubblico: Adulti. Contenuti: X (ACEPRENSA)
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