Shark Tale

5/3/2005. Regia: Vicky Jenson, Bibo Bergeron, Rob Letterman. Sceneggiatura: Michale J. Wilson, Rob Letterman. Cartoni animati. 90 m. USA. 2004. Giovani.

DreamWorks Animation ha avuto due anni di grandi successi, vincendo la partita contro i potenti avversari della Disney, la Fox e la Warner. La chiave è stata nel efficace stilo parodico che ha sviluppato nelle due parti di Shreck. Adesso ripete la formula con Shark Tale, una specie di versione teppista di Alla ricerca di Nemo, che sta avendo un enorme successo negli Stati Uniti.

Ambientata in una multicolore città del corallo, racconta la singolare avventura di Oscar, un pesciolino simpaticone, divertente e un po’ frivolo, che desidera abbandonare il suo modesto lavoro di pulitore di balene, trionfare e vivere alla grande nella zona più chic de la città. I suoi desideri si compiono quando, per un equivoco, si sparge la voce che ha ucciso da solo uno squalo. Oscar incoraggia la leggenda con l’aiuto di Lenny, un sensibile squalo vegetariano scappato alla possessiva pressione del padre, Don Lino, il mafioso lider degli squali che imperversano nella zona. Ma durante il processo, Oscar mette in pericolo i rapporti con la sua fidanzata, Angie, una carinissima pesce angelo.

Durante un’ora, la successione di battute di humour parodico mantengo vivo il film, agilmente montato e con un’animazione in 3D immaginativa e espressiva. Ma il cocktail di barzellette attuali, omaggi filmici e canzoni moderne non sorprende, perde quota nel terzo finale e diventa topico dal punto di vista drammatico. In ogni caso, sono difetti lievi che, anche si ribassano un po’ la qualità artistica del film, non ridonano il valore come intrattenimento. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Nessun commento: